Entra a far parte dei “redditi diversi” e diventa tassabile la differenza tra il valore di mercato e il corrispettivo annuo per la concessione in godimento dei beni dell’impresa a soci o familiari dell’imprenditore. Diventano, invece, indeducibili dal reddito d’impresa i costi sostenuti per i beni dell’impresa concessi in godimento a soci e familiari per un corrispettivo annuo inferiore al valore di mercato del diritto di godimento. I dati relativi ai beni e ai soggetti interessati devono essere comunicati all’Agenzia delle entrate, che sarà tenuta a verificare sistematicamente le posizioni fiscali dei soggetti che utilizzano i beni in questione. Le norme scattano dal 2012. Sono queste le novità della legge di conversione del D.L. n. 138/2011 con la revisione della normativa fiscale sui beni d’impresa concessi in godimento a soci e familiari.
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La Manovra di Ferragosto 2011 riscrive la normativa fiscale sui beni d’impresa concessi in godimento a soci o familiari
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